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Parlare di salute mentale non è più un tabù. Negli ultimi anni, probabilmente anche in relazione all’aumento dei casi di disagio mentale registrati nel corso del periodo post pandemico, e della maggiore attenzione che è stata posta da parte anche da parte dei media sia tradizionali sia digitali al tema del benessere psicologico, sempre più iniziative sono state lanciate sul tema della salute mentale e sulle sue ripercussioni sulla qualità della vita.
Ma parlare di salute mentale è ancora un tabù se si considera il ritardo con il quale alcuni quadri psicopatologici arrivano all’attenzione di uno specialista e ricevono un adeguato trattamento prima di compromettere non solo la vita della persona affetta da un disturbo mentale ma anche dei familiari e di coloro che vivono insieme la sofferenza del disturbo, come purtroppo quasi quotidianamente apprendiamo dai drammatici fatti di cronaca.
La diagnosi, la cura e la riabilitazione psicosociale dei disturbi psichici sono processi complessi, spesso condizionati non solo da aspetti clinici o ambientali e dalla loro interrelazione, ma anche dalla tipologia e modalità di risposte che i servizi psichiatrici sono in grado di erogare. Una grande mole di studi prodotta negli ultimi anni evidenzia infatti il ruolo determinante di variabili extracliniche, connesse al timing e alle modalità della offerta/utilizzo dei servizi in relazione ai bisogni di cura, nella gestione e quindi nel decorso del disturbo.
Il tema della diagnosi/intervento precoce e della continuità delle cure fondamentali nei disturbi psichici maggiori quali la schizofrenia, il disturbo bipolare e la depressione maggiore, sempre più possibili grazie ai progressi raggiunti in capo terapeutico vedono nella lora applicazione l’ostacolo rappresentato da un altro tema che riguarda l’intero sistema sanitario ovvero quello delle risorse disponibili. Dalla pandemia ad oggi molto è cambiato in termini di investimenti nel sistema sanitario nazionale a fronte di una crisi generalizzata di personale specializzato che ha portato negli ultimi anni specialisti ancora in formazione a lavorare nei servizi territoriali.
Questi cambiamenti stanno portando ad una rimodulazione delle prassi assistenziali che vedono nel progresso in ambito scientifico, tecnologico e terapeutico nuovi strumenti per interpretare al meglio la domanda e fornire un’offerta quanto più aderente ai nuovi bisogni di cura.
Lo scopo di questo evento è riportare le esperienze che le diverse realtà, universitarie, ospedaliere e territoriali, impegnate nel trattamento dei disturbi mentali portano avanti con l’obiettivo di condividere prassi e procedure al fine di migliorare l’offerta di trattamento sul territorio regionali.
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