• Data dell'evento:
    30/08/2025A09:00
  • Fine dell'evento:
    31/08/2025A14:59

 

30 e 31 agosto 2025
Palazzo Comi – Biblioteca e Casa Museo
via delle Grazie, 1, Lucugnano, Italy

 

WORKSHOP
LE POETE E IL TEMPO
Parole, segni, svolazzi*
scrittura di esperienza e di avvicinamento alla poesia
a cura di Simona Cleopazzo e Stefania Zecca

programma:

30.08.25 ore 9:00/13:00 Marina Cvetaeva La verità nei taccuini
30.08.25 ore 15:00/19:00 Ágota Kristóf La frattura del tempo
31.08.25 ore 10:00/13:00 Condivisione e restituzione dei lavori

 

Cosa faremo:
Riporteremo la poesia su un piano del racconto reale, mai cercando la rima, ma sciogliendo il verso con parole concrete. Ascolteremo la poesia di Cvetaeva e Kristóf come tentativo di restituzione di verità, per cercare di ridurre lo strappo tra noi e il mondo. Rispetteremo il silenzio e le parole.  Toglieremo, come suggerisce Kafka, lo stemma cittadino al lessico, Staremo vicine/i per godere dei sobbalzi.
Restituiremo piccole istantanee e piccoli componimenti.

Avvicinamenti alla poesia di:

Marina Cvetaeva  – Poetessa russa, nata a Mosca nel 1894, morta suicida a Kazan′ nel 1941. Originale nello stile e nel ritmo. È stata ravvicinata a V. V. Majakovskij – con cui ha in comune il ritmo – e a B. L. Pasternak, che amò e ammirò molto e cui l’avvicinano la sua vasta e profonda cultura e il suo spirito romantico nutrito di romanticismo tedesco, nonché ad Andrej Belyj e A. Blok, che ella stessa considerava suoi maestri, ma nel complesso è sola come artista e come persona poiché visse isolata e non partecipò alla vita degli emigrati russi di Parigi. DIARI non potevo cessare di scrivere, al mercato nero compravo carta e inchiostro, scrive ovunque pareti carta del pane. Non si scrive per denaro, è una bassezza. Io scrivo per la poesia stessa, è essa che tramite me scrive…

Ágota Kristóf – Scrittrice ungherese (Csikvánd, presso Kőszeg, 1935 – Neuchâtel 2011), naturalizzata svizzera. Espatriata in Austria nel 1956, dopo la repressione dei moti di Budapest e l’invasione dell’Armata Rossa. Il successo letterario è giunto a K. dopo il travaglio di esperienze laceranti, quali il difficile cammino verso l’integrazione, la durezza di un lavoro in fabbrica, la separazione dal marito insieme al quale era espatriata, la nostalgia per una patria mai dimenticata. Il senso di questa erranza esistenziale informa i suoi scritti, in particolare nella Trilogia della città di K. Il grande quaderno. La prova. La terza menzogna, 1998). Tra le sue altre opere occorre ancora citare L’analphabète. Récit autobiographique (2004; trad. it. 2004); la raccolta di racconti brevi C’est égal (2005; trad. it. La vendetta, 2005); Où es-tu Mathias? (2006; trad. it. 2006). K. è stata insignita del Prix Schiller (2005), del Prix de l’institut neuchâtelois (2009) e del Prix Kossuth (2011). Nel 2018 è stato edito in Italia il volume Chiodi, raccolta della sua produzione poetica. (Treccani)

 

 

*Il nome del laboratorio si ispira a Lettera alla madre di Antonio Verri. “Comunque, alle parole condannato, parole uso. E devo confessare, registrare i vantaggi, nonostante il vuoto a volte a cui ti dicevo, che questo usar parole apporta al mio congegno. Dipende ormai da questi due quaderni (di parole, ma anche di segni e svolazzi) la costruzione del mio congegno, il portare a buon fine la mia impresa”.

 

 

info: 392.1995892 – parolesegnisvolazzi@gmail.com

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