Arriva a Galatone Monumenta- Arte in Cantiere, la mostra diffusa ideata dall’arch. Maria Piccarreta, Segretario regionale del MiC Puglia, con il sostegno di Confindustria Bari-Bat e il contributo della Camera di Commercio di Bari, la sponsorizzazione tecnica di ANCE Bari-Bat, ANCE Foggia e ANCE Lecce, e la preziosa collaborazione delle Soprintendenze e dei Comuni di Bari, Galatone, Sant‟Agata di Puglia e Canosa di Puglia.
Le monumentali sculture di sei grandi scultori del ‘900 italiano vanno a dialogare e a valorizzare alcuni cantieri di restauro effettuati dal Segretariato regionale del MiC la Puglia in tutta la regione.
Domenica, 29 settembre, alle ore 11.00, in piazza del Ss. Crocifisso della Pietà di Galatone, si terrà l’inaugurazione della straordinaria scultura di Costantino Nivola dal titolo “Donna”.
All‟inaugurazione parteciperanno l’arch. Maria Piccarreta, Segretario regionale del Ministero della Cultura per la Puglia, il sindaco di Galatone, Flavio Filoni, il Rettore del Santuario, don Agostino Lezzi, la dirigente del Comune di Pietrasanta proprietario dell‟opera di Costantino Nivola, Monica Torti, la curatrice della mostra, Roberta Semeraro, il direttore artistico, Roberto Begnini, il direttore esecutivo, arch. Loriana Dal Prà, e il presidente di ANCE Lecce, Valentino Nicolì.
Nel corso dell‟inaugurazione, durante la quale saranno eseguiti dei brani a cura della Nuova Associazione Musicale “Salvatore Gira”, interverrà l‟arch. Giuseppe Resta.
L’opera di Nivola, uno dei più importanti maestri dell‟arte italiana del ‘900, la si potrà ammirare fino al 3 febbraio nella piazza del Ss. Crocifisso dove il Segretariato regionale del MiC Puglia sta effettuando un importante intervento di restauro. È questo il senso della mostra diffusa Monumenta- Arte in cantiere, ideata dal Segretariato regionale del MiC Puglia diretto dall‟arch. Maria Piccarreta: fare interloquire le opere di importanti artisti del ‘900 italiano con alcuni dei cantieri di restauro che il Segretariato sta effettuando in tutta la Puglia.
Il progetto, che si avvale della collaborazione della Soprintendenza Archeologia Belle Arti e Paesaggio per la Città Metropolitana di Bari, Soprintendenza Archeologia Belle Arti e Paesaggio per le province di BAT e Foggia, Soprintendenza Archeologia Belle Arti e Paesaggio per le province di Brindisi e Lecce, Archivio di Stato di Bari e la Biblioteca Nazionale “Sagarriga Visconti Volpi” di Bari , è realizzato grazie al sostegno di Confindustria Bari-Bat e con il contributo della Camera di Commercio di Bari e la sponsorizzazione tecnica di ANCE Bari- Bat, ANCE Foggia e ANCE Lecce.
Santuario del Santissimo Crocifisso della Pietà: progettata con il contributo di Giuseppe Zimbalo, la chiesa rappresenta uno dei più noti esempi di architettura religiosa barocca salentina. Fu eretta nel ‘600 da maestranze locali dopo il crollo di una chiesa precedente per custodire l’icona bizantina raffigurante il Ss. Crocifisso della Pietà (XIV sec.), a cui si attribuivano eventi miracolosi. Consacrata a Santuario nel 1786 da Papa Pio VI, divenne luogo di pellegrinaggio. L‟apparato decorativo interno, estremamente ricco, comprende decorazioni, elementi scultorei, altari policromi e affreschi, tra cui Il trionfo di Sant’Elena dei fratelli Prayer del 1944 che decora la cupola sopra il transetto.
L’intervento in programmazione prevede il completamento dei lavori di restauro sulle superfici decorate interne, in esecuzione in fasi successive da oltre venti anni. In particolare sarà eseguito il restauro delle superfici decorate costituenti la porzione absidale in cui campeggia l‟altare maggiore.
“Donna”, 1995
Marmo di Carrara
250 x 120 x 25 cm
Pietrasanta (LU), Comune di Pietrasanta – Museo dei Bozzetti e Parco Internazionale della Scultura Contemporanea
Oltre che per la forma archetipa, chiaro riferimento alla dea madre nuragica, la scultura realizzata da Costantino Nivola nel nobile marmo di Carrara dialoga qui con il Santuario per l’appartenenza sia dello scultore sia di Sant‟Elena alla medesima terra d‟origine. La leggenda vuole che Elena Augusta, madre dell’imperatore Costantino, fosse nata in Sardegna dove nel XVII sec. si annoveravano 260 chiese intitolate alla Santa. L’ampio mantello che definisce la forma femminile, dandole maestosità, rimanda alle rappresentazioni più arcaiche della Vergine che nel suo abbraccio accoglieva sotto le ali protettive i Padri della Chiesa.
“Da qualche tempo in qua si va sempre più definendo nella mia scultura una forza semplice, essenziale. Qui spirito e sensi collaborano nell‟impegno di dare forma e significato alla materia. C’è una forma femminile come risultato, ma non necessariamente come punto di partenza. Il muro panciuto della casa rustica, nella mia età magica dell‟infanzia, nascondeva sempre un tesoro: il pane piatto e sottile che si gonfia al calore del forno, promessa di appagare la fame di sempre. Allo stesso modo la donna incinta nasconde nel suo grembo il segreto di un figlio meraviglioso” ( Costantino Nivola).
Nato in una famiglia di muratori, impara sin da piccolo il mestiere del padre. A soli quindici anni viene mandato a Sassari come apprendista nello studio del pittore Mario Delitala, uno dei più grandi incisori italiani del Novecento. Nel 1931, grazie a una borsa di studio, frequenta l’ISIA, l‟innovativa scuola d‟arte di Monza, dove si diploma in grafica. Realizza le decorazioni nel padiglione italiano all‟Expo di Parigi del 1937, divenendo in seguito direttore artistico dell’Olivetti.
L’anno successivo sposa Ruth Guggenheim di origine ebraica. La giovane coppia è costretta a rifugiarsi dapprima a Parigi e poi a New York. Diventa art director della rivista Interiors and Industrial Design e si immerge completamente nella vita culturale della Grande Mela, stringendo amicizia con molti rappresentanti delle avanguardie artistiche del momento, in particolare con Le Corbusier.
Nel 1948 acquista una casa a Long Island e, giocando con i figli sulla spiaggia, inventa la tecnica della colata di cemento sulla sabbia modellata “sand casting”. La sua casa studio e il giardino si trasformano in un salotto d‟eccellenza, frequentato da artisti di fama mondiale come Jackson Pollock. Ed è ancora Olivetti a segnare fortunatamente la sua carriera; dopo il successo ottenuto con il monumentale fregio in gesso realizzato per lo showroom dell‟azienda italiana sulla Fifth Avenue a New York, diventa uno dei più apprezzati artisti per l’architettura.
La campagna antimalarica condotta dalla Fondazione Rockefeller, gli offre l‟opportunità di tornare in Sardegna. Nel 1958 esegue ad Orani il graffito della Chiesa di Nostra Signora d‟Itria, la tomba della madre, del fratello e una serie di sculture che espone nelle strade del paese. Tra il 1965 e il 1966, realizza a Nuoro una piazza dedicata al poeta Sebastiano Satta. Dopo aver sperimentato un’enorme varietà di tecniche e materiali, trascorre molto tempo in Toscana, per dedicarsi prevalentemente al marmo in particolare a Pietrasanta, dove collabora con il laboratorio di Giorgio Angeli.